Ciao, sono Noè. Ogni giorno metto le mani in pasta (o meglio, nel mantecatore) per creare qualcosa che va ben oltre il semplice gelato. Vi siete mai chiesti cosa succede quando la tradizione culinaria emiliana incontra l’arte gelatiera?
Ecco, io vivo per rispondere a questa domanda.
L’Esperienza Sensoriale che Non Ti Aspetti
Quando qualcuno entra nella mia gelateria e ordina un cono all’erbazzone o al cappelletto, la prima reazione è sempre la stessa: occhi spalancati e un “ma è dolce o salato?”. Ed è proprio qui che inizia il viaggio.
Il mio gelato gastronomico non è né troppo dolce né troppo salato.
È equilibrio puro.
È ricordo.
È emozione.
Quando assaggi il mio gelato al cappelletto, non stai semplicemente gustando un gelato:
stai rivivendo l’esperienza di quel piatto della domenica a casa della nonna, ma in una forma completamente nuova.
“Un buon gelato gastronomico deve essere equilibrato per non essere né dolce né salato”
Per me è fondamentale che nel gelato ci siano gli stessi identici ingredienti del piatto che vado a ricreare. Non uso scorciatoie, non uso imitazioni. Se faccio un gelato all’erbazzone, dentro ci troverai esattamente quello che troveresti nell’erbazzone tradizionale reggiano.
La Ribellione contro l’Industrializzazione
Sapete qual è il segreto per riconoscere un gelato pieno di conservanti?
Rimane duro come un sasso.
Il mio?
Si scioglie, respira, vive.
Ho fatto una scelta precisa: andare contro l’industrializzazione di questo mestiere.
Niente polveri, niente coloranti, niente emulsionanti.
Il mio è un no categorico a qualsiasi prodotto di derivazione industriale.
La Natura come Unico Ingrediente
Lavoro esclusivamente con aziende agricole del territorio reggiano ed emiliano.
Ogni ingrediente che entra nel mio laboratorio potrebbe essere coltivato da un contadino nei campi tra Reggio Emilia e Parma.
“Tutto ciò che uso è naturale, tutto ciò che può coltivare un contadino nei campi”
Spesso non uso neanche stabilizzanti artificiali.
Chi conosce davvero il mestiere sa che esistono materie prime naturali che, sopra un certo dosaggio, offrono una stabilizzazione naturale. Il tuorlo d’uovo, per esempio, sopra i 150 grammi al chilo dà un potere stabilizzante al gelato.
Così gusti come la spagnola, la crema, lo zabaione o il biscotto reggiano nella mia bottega non hanno bisogno di additivi.
Dal Banco al Ristorante: Un Nuovo Orizzonte
Molti pensano che il gelato gastronomico sia nato solo per essere servito nei ristoranti.
La mia esperienza dimostra il contrario.
L’anno scorso ho creato il gelato all’erbazzone quasi per gioco, un esperimento.
L’ho tolto per un paio di settimane… e la gente ha iniziato a chiedermelo 4-5 volte al giorno.
Ho dovuto rimetterlo immediatamente!
Questo mi ha fatto capire che quando un gelato gastronomico è ben calibrato e lo sai raccontare, le persone lo apprezzano anche al banco. Certo, all’inizio c’è bisogno di incoraggiare la curiosità, ma una volta che l’hanno assaggiato, difficilmente ne fanno a meno.
Le Combinazioni che Funzionano
Vi svelo alcuni abbinamenti che hanno conquistato i miei clienti:
- L’erbazzone con il gelato allo zabaione
- Il cappelletto con lo stesso erbazzone
- Il cappelletto con una semplice (ma mai scontata) crema
Queste combinazioni aprono un concetto completamente nuovo di gelateria, permettendo collaborazioni con ristoranti e realtà gastronomiche del territorio. I ristoranti possono proporre questi prodotti come un’esperienza sensoriale aggiuntiva, soprattutto in un momento storico in cui le persone cercano qualità più che quantità.
La Filosofia della Bottega
La mia gelateria non è solo un luogo dove mangiare gelato, è una bottega di esperienze. In un’epoca in cui sempre più ristoranti abbracciano un concetto di cucina gastronomica contemporanea, il mio gelato si inserisce perfettamente in questa ricerca di prodotti studiati e materie prime eccellenti.
Ho avuto l’onore di portare la mia idea di gelato gastronomico, in particolare il cappelletto, al TG2 in occasione della giornata mondiale del gelato a Roma. È stato emozionante vedere come un prodotto così legato al territorio potesse suscitare interesse a livello nazionale.
Un Invito alla Scoperta
Vi invito a venire nella mia gelateria con la mente aperta.
Non aspettatevi il solito gelato.
Preparatevi a un’esperienza che stimolerà tutti i vostri sensi e vi farà riscoprire sapori familiari in una forma completamente nuova.
Provate l’erbazzone con lo zabaione.
Assaggiate il cappelletto con la crema.
Lasciatevi sorprendere dai gusti che cambiano con le stagioni e dalle collaborazioni con i produttori locali.
E ricordate: dietro ogni gusto c’è una storia, c’è passione, c’è territorio.
Il mio gelato è fatto a mano, con ingredienti veri, senza compromessi.
Perché credo che la vera innovazione stia nel rispetto della tradizione.
Vi aspetto per farvi assaggiare un pezzo di Emilia trasformato in gelato.
E vi prometto che, una volta provato, non potrete più farne a meno.